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Magnetoterapia a Latina

Oggi è più facile sottoporsi a magnetoterapia. Disponibile presso il nostro poliambulatorio di Latina Physiofit.

La magnetoterapia è una pratica clinica che sfrutta il potere curativo delle onde elettromagnetiche che attraversano il corpo.

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magnetoterapia Latina

Magnetoterapia: a cosa serve e quando viene utilizzata

Che cos’è la magnetoterapia

La magnetoterapia è una pratica clinica che sfrutta il potere curativo delle onde elettromagnetiche che attraversano il corpo.

È nota fin dall’antichità l’efficacia dell’esposizione dell’organismo a campi magnetici, il cui ruolo è quello di potenziare il processo di moltiplicazione cellulare.

La divisione delle cellule, infatti, viene migliorata e velocizzata dal contatto con le onde magnetiche, contribuendo alla risoluzione di alcune condizioni patologiche, come le fratture.

Inoltre questo metodo consente di limitare la diffusione dei processi flogistici, permettendo di risolvere numerose sindromi infiammatorie.

Viene utilizzata anche nella medicina sportiva.

magnetoterapia ginocchio

 

In che modo agisce

Le cellule umane contengono una ben determinata carica elettrica, che dipende dalla presenza di molti ioni a livello intracellulare. In seguito a processi d’invecchiamento oppure all’insorgenza di malattie, questa carica può alterarsi, causando l’insorgenza di vari disturbi.

La magnetoterapia agisce proprio per ripristinare i valori fisiologici del potenziale elettrico cellulare, eliminando quindi i fattori predisponenti a numerose patologie infiammatorie.

 

Tipologie di Magnetoterapia

Esistono due tipologie di magnetoterapia: quella a bassa frequenza, compresa tra 5 e 100 MHz e quella ad alta frequenza, compresa tra 18 e 900 MHz.

Le indicazioni per scegliere uno di questi due metodi dipendono soprattutto dalle condizioni di salute del paziente.

 

A che cosa serve la magnetoterapia

Il principale impiego della magnetoterapia si collega all’apparato osteo-articolare in quanto la sua applicazione si è rivelata particolarmente utile per stimolare la formazione del callo osseo in caso di fratture.

principi della magnetoterapia

Principio della magnetoterapia

In presenza di osteoporosi, le applicazioni di magneti ha ottenuto buoni risultati, consistenti nell’attenuazione del dolore e nella diminuzione del numero di fratture.

Osteoartrite, artrosi e artrite reumatoide possono essere trattate con questa tecnologia, che spesso trova impiego come supporto a cure tradizionali, oppure come alternativa all’assunzione di farmaci mal tollerati dal paziente.

Molte condizioni patologiche possono beneficiare degli effetti di campi magnetici, come fibromialgia, borsite, lombalgia, torcicollo e lesioni cartilaginee che sono spesso attenuate in seguito ad applicazioni del genere.

Spesso questa procedura clinica viene utilizzata per velocizzare le tempistiche di consolidamento osseo dopo l’innesto di una protesi.

In molti casi di traumi derivanti da infortuni, la magnetoterapia si è confermata un trattamento molto efficace.

 

Quando viene utilizzata

La magnetoterapia a bassa frequenza viene utilizzata principalmente per risolvere problemi alle ossa, in quanto è in grado di favorire l’assimilazione cellulare del calcio, una molecola necessaria per rinforzare l’apparato scheletrico.

In presenza di fratture che tardano a saldarsi, campi magnetici del genere contribuiscono a stimolare la riproduzione delle cellule e quindi la formazione del callo osseo.

La magnetoterapia ad alta frequenza è rivolta invece al miglioramento della circolazione sanguigna, dell’ossigenazione dei tessuti e di conseguenza a ridurre i disturbi infiammatori.

Si tratta di una cura essenzialmente antidolorifica che comunque non agisce soltanto a livello del sintomo, ma anche dei suoi fattori eziologici.

magnetoterapia piede

magnetoterapia piede

Per ottenere buoni risultati è necessario che queste applicazioni vengano dosate in relazione all’età, alla costituzione e alle condizioni di salute del paziente.

Esiste infatti una stretta correlazione tra la dose di radiazioni magnetiche che possono essere impiegate e le caratteristiche morfo-funzionali del soggetto.

Un’adeguata calibratura è il presupposto indispensabile perché la generazione del campo magnetico sia adeguata alle esigenze del paziente e alle sue condizioni fisiche.

 

Quanto dura una seduta di magnetoterapia?

Il trattamento di magnetoterapia, normalmente può variare dalle 2 alle 8 ore a seconda della patologia su cui si interviene, motivo per il quale se ne consiglia l’applicazione con uno strumento a domicilio.

 

Quando non si può fare la magnetoterapia?

La magnetoterapia non presenta controindicazioni di solito ma per determinate categorie di persone è meglio evitare di sottoporsi a questo trattamento.

Le donne in gravidanza ad esempio o che allattano, oppure bambini e adolescenti in fase di sviluppo, per i quali lo scheletro non ha ancora completato la crescita. Naturalmente è assolutamente da evitare per i soggetti portatori di pacemaker o altre tipologie di apparecchiature elettroniche (pensiamo ai dispositivi per l’udito ad esempio).

Altresì sconsigliamo il trattamento per persone affette da iperfunzione tiroidea, affette da patologie neoplastiche, insufficienza coronarica, epilessia e sindromi endocrine.

Qualche piccola controindicazione può venire alla luce anche in soggetti sani, durante le primissime sedute. Questi soggetti possono avvertire insonnia, vertigini o nervosismo, Si tratta di effetti collaterali del tutto normali che spariscono dopo qualche seduta.

 

A quante sedute di magnetoterapia dovrei sottopormi?

Se si è nelle condizioni di aver bisogno di effettuare delle sedute di magnetoterapia, bisogna entrare nell’ordine delle idee che mediamente ne occorrono almeno 3 settimane per ottenere effetti benefici apprezzabili.

Fanno eccezioni casi particolari nei quali viene utilizzata per favorire la ricomposizione delle fratture. A volte può succedere che questo processo sia molto lento, motivo per il quale si potrebbe essere costretti a continuare le sedute per molte settimane.

Le sedute vanno eseguite quotidianamente.

 

La magnetoterapia provoca dolore?

Fortunatamente questa terapia è completamente indolore.

 

Magnetoterapia: a chi rivolgersi?

Se il medico curante prescrive delle sedute di magnetoterapia, bisogna rivolgersi ad un fisioterapista o a un fisiatra. Di solito è comunque un professionista esperto nelle terapie riabilitative come i nostri fisioterapisti del centro Physiofit a Latina.

 

Comportamenti giusti prima di recarsi a una seduta di magnetoterapia

Il paziente che sa di dover sottoporsi a una seduta di magnetoterapia, deve innanzitutto liberarsi da tutti gli oggetti metallici prima di iniziare il trattamento.

Dopodiché, solo nel caso in cui si tratti di un trattamento che interessa la zona dell’addome, bisogna sapere che è sconsigliato mangiare a partire da un’ora e mezza prima dell’applicazione.

 

La strumentazione utilizzata per le sedute di magnetoterapia

Lo strumento per la magnetoterapia sfrutta due magneti, chiamati solenoidi. Si tratta di due conduttori metallici che generano rispettivamente un campo magnetico positivo e uno negativo.

La regolazione delle onde magnetiche generate è sempre commisurata al tipo di patologia da trattare.

La strumentazione comprende anche una console computerizzata nella quale vengono immessi alcuni dati riguardante il paziente, come l’altezza, il peso e l’età. Successivamente alla ricezione dei dati, l’apparecchio li elabora per calibrare l’intensità del campo magnetico da generare.

Al termine della calibrazione i magneti vengono applicati nella zona da trattare e inizia la terapia, assolutamente indolore e non invasiva.

 

Curiosità sulla Magnetoterapia

Come già accennato in precedenza, la magnetoterapia ha origini molto antiche, in epoche antiche. Risale al 1500 circa però il primo studio sui suoi effetti benefici, quando il medico Paracelso, iniziò ad approfondire la materia. Purtroppo, i mezzi tecnologici di quell’epoca, non permisero di rendere efficace questo trattamento, fu così che i medici che la praticavano, furono bollati come “ciarlatani”.

Il vero scatto in avanti, che permise di ottenere i risultati che possiamo apprezzare ancora oggi, fu dovuto a Faraday (il primo esperto in biomagnetica), Hertz e Gauss. 

Gli studi ripresi dopo la seconda guerra mondiale infine, dimostrarono l’efficacia di questa terapia.

Oggi la magnetoterapia è utilizzata anche nell’ambito delle ricerche spaziali per studiare l’effetto dell’assenza di gravità nello spazio sull’apparato scheletrico degli astronauti.

 

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