L’endocrinologia è la branca della medicina che si occupa della diagnosi e del trattamento delle malattie collegate a disfunzioni ormonali e al malfunzionamento delle ghiandole endocrine.
Il sistema endocrino contribuisce in modo determinante al benessere dell’organismo umano nel corso dell’intera esistenza: provvede a regolare il metabolismo, la crescita, la riproduzione, lo sviluppo sessuale, lo stress e l’umore.
L’endocrinologo si occupa di condizioni mediche, quali, per esempio, le patologie della tiroide e delle paratiroidi, l’osteoporosi, le disfunzioni ipofisarie, l’ipogonadismo, il morbo di Addison, i tumori a carico delle ghiandole endocrine, il diabete mellito, i ritardi di crescita, le alterazioni del ciclo mestruale nelle donne.
Le patologie tiroidee sono tra le malattie endocrine più diffuse nella popolazione.
La tiroide è una piccola ghiandola che svolge un ruolo fondamentale durante tutto l’arco della vita. Gli ormoni tiroidei modulano l’omeostasi energetica e le principali funzioni del nostro organismo; agiscono sui sistemi cardiovascolare e osseo, sul metabolismo lipidico, glucidico, influenzano il sonno, il peso, la temperatura corporea, la frequenza cardiaca e nel bambino regolano l’accrescimento e lo sviluppo del sistema nervoso.
Tra le tireopatie più frequenti sicuramente riscontriamo l’ipotiroidismo, caratterizzato da un rallentamento delle funzioni metaboliche, quindi il paziente solitamente è stanco, sente freddo, tende ad ingrassare, presenta rallentamento dell’attività cardiaca, disturbi dell’alvo ed irregolarità mestruali. La più comune causa di ipotiroidismo è la tiroidite di Hashimoto, malattia cronica autoimmune, spesso asintomatica che, per tale motivo, viene diagnosticata solo occasionalmente.
I pazienti con tiroidite cronica hanno talvolta altre malattie autoimmuni associate e all’interno della famiglia ci sono frequentemente altri soggetti con malattie autoimmuni.
Chi sono i soggetti più a rischio di sviluppare l’ipotiroidismo? Sicuramente le donne in età fertile che programmano una gravidanza e che abbiano familiarità per patologie tiroidee, storia di tireopatia pregressa, presenza di anticorpi antitiroidei o di altre patologie autoimmuni, diabete tipo 1, residenza in aree a carenza iodica, soggetti anziani nei quali le disfunzioni tiroidee anche lievi possono avere effetti dannosi sul sistema cardiovascolare.
Un’altra patologia tiroidea ampiamente diffusa nella popolazione italiana è rappresentata dalla tireopatia nodulare. Il 50-60% della popolazione generale presenta noduli tiroidei di piccole dimensioni all’esame ecografico. La carenza iodica insieme ad una predisposizione genetica sono le cause più frequenti di patologia nodulare della tiroide, che viene spesso riscontrata occasionalmente e che richiede un accurato follow-up per individuare l’eventuale presenza di lesioni sospette per carcinoma tiroideo.
L’aumento dell’età media della popolazione ha determinato l‘incremento dell’incidenza di patologie come l‘osteoporosi: malattia sistemica dello scheletro caratterizzata da alterazioni qualitative e quantitative della massa ossea che si accompagnano ad un aumento del rischio di fratture da fragilità che spesso causano disabilità e hanno importanti ripercussioni sociosanitarie. Risulta quindi importante diagnosticarla e intraprendere al più presto un appropriato trattamento terapeutico al fine di evitare la comparsa delle fratture patologiche.
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