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Si parla di ipertensione arteriosa quando i valori di pressione a riposo, per più giorni consecutivi, superano quelli ritenuti ottimali, ovvero minore o uguale a 120/80 mmHg circa. Molto banalmente viene definita nel linguaggio comune “pressione alta”.

La pressione durante il giorno può alzarsi per vari motivi e non sempre questo è ritenuto patologico o pericoloso. Tuttavia, se i valori sono costantemente al di sopra di quelli consigliati, è necessario intervenire, per evitare che a lungo andare si possa andare incontro a complicanze di tipo cardio-vascolare.

Ma andiamo a spiegare ben cos’è la pressione arteriosa prima di addentrarci nell’argomento in maniera più specifica.

 

Cos’è la pressione arteriosa

La pressione arteriosa è la forza con cui il sangue viene pompato dal cuore in tutto il corpo e poi defluisce, ritornando al muscolo cardiaco per essere nuovamente ossigenato e caricato di nutrienti.

La misurazione della pressione arteriosa si effettua tenendo conto di quella minima, o diastolica, che è quella di ritorno e di quella massima, o sistolica, che è quella di andata. I valori ottimali, ritenuti fisiologici, si attestano attorno ai 120/80 mmHg.

Questi valori possono essere molto soggettivi. Non è raro trovare soggetti, soprattutto di sesso femminile, in cui i valori “normali” della pressione si attestano sui 110/70 mmHg.

 

Episodi di pressione alta

Bisogna distinguere tra episodi occasionali di pressione alta e oggettiva ipertensione arteriosa. A tutti può capitare di misurare la pressione e notare di averla eccessivamente alta.

Può dipendere da un pasto troppo abbondante, dall’aver ecceduto con il sale o da uno stato d’animo alterato a causa di ansia, paura, rabbia.

Per diagnosticare l’ipertensione è necessario misurare la pressione ogni giorno, a riposo e alla stessa ora, per almeno 7/12 giorni.

Un modo molto più rapido ed efficace per diagnosticare la pressione alta, è quello di sottoporsi ad holter pressorio delle 24 ore. Si tratta di un piccolo apparecchio elettronico che rileva i valori diastolici e sistolici più volte, sia di giorno che di notte, ad intervalli regolari.

Se i valori risultano sempre al di fuori del range di normalità, è necessario informare il proprio medico curante e valutare, insieme a lui, un eventuale percorso diagnostico per riportarli nella norma.

Molto spesso il medico di famiglia prescrive la visita dal cardiologo e un elettrocardiogramma, utile a rilevare eventuali anomalie nel ritmo cardiaco.

Altri esami utili, per una prevenzione migliore, possono essere l’esame del fondo dell’occhio e l’ecocardiogramma-doppler.

 

 

Quali sono i valori diastolici e sistolici tipici della pressione alta

Ma quando si può dire che un soggetto è affetto da ipertensione arteriosa? La certezza di soffrire di pressione alta viene acquisita quando, dai risultati dell’holter pressorio, si rilevano valori superiori a 89 mmHg per la minima e 139 mmHg per la massima.

Un soggetto che costantemente abbia una pressione pari a 130/90 mmHg, viene definito border-line ed è probabile che per rientrare nel range di sicurezza, basti soltanto adottare uno stile di vita sano ed una alimentazione attenta.

 

I sintomi dell’ipertensione

Alcune persone scoprono di essere ipertese in maniera assolutamente casuale, magari nell’ambito di un check-up o di una visita di controllo richiesta per altre motivazioni. Spesso, infatti, la pressione alta può essere silente e non dare alcun sintomo.

Quando la sintomatologia è presente si possono avvertire:

  • giramenti di testa frequenti, soprattutto durante o subito dopo uno sforzo anche minimo
  • mal di testa ricorrenti, soprattutto al mattino
  • senso di ottundimento, incapacità di concentrazione, sensazione di testa vuota
  • problemi di memoria
  • sintomi anomali a livello cardiaco come momenti di tachicardia anche a riposo o la sensazione che il cuore manchi un battito
  • acufeni e/o tinniti ossia fischi nelle orecchie o ronzii.

 

Le cause dell’ipertensione arteriosa

La prima causa di ipertensione è, solitamente, a base genetica. Ciò significa che un soggetto è, fin da giovane, più soggetto ad avere una pressione più alta del normale. Solitamente questo è anche un fatto ereditario. Pertanto, se i propri genitori sono ipertesi è sempre bene controllare fin dall’adolescenza, regolarmente, i propri valori pressori.

Altre cause della pressione alta, derivanti invece da problemi fisici o da cattive abitudini di vita, sono:

  • patologie e/o malformazioni cardiache
  • vizi di circolazione
  • sovrappeso oppure obesità
  • vita eccessivamente sedentaria
  • abuso di sale nella dieta
  • scarsa idratazione quotidiana
  • alimentazione troppo ricca di grassi saturi e carente in macro e micronutrienti salutari
  • abitudini poco salutari come fumo, alcol, troppa caffeina
  • gravidanza
  • patologie ormonali o metaboliche

Dietro l’ipertensione arteriosa può esserci semplicemente uno stile di vita poco sano che, se corretto, porta a notevoli miglioramenti.

Tuttavia, la pressione alta può anche essere correlata ad altre patologie. Per questo motivo, se ci si accorge di soffrire di ipertensione è sempre consigliabile chiedere il parere del proprio medico curante e sottoporsi ad una visita dal cardiologo.

 

Cosa succede alle arterie con ipertensione?

Bisogna chiarire che l’ipertensione arteriosa non è una malattia ma una condizione caratterizzata dall’elevata pressione del sangue che scorre nelle arterie. Ciò è una conseguenza dell’irrigidimento e restringimento delle pareti arteriose che così facendo creano una resistenza al flusso di sangue. Per capire bene, facciamo l’esempio del tubo dell’acqua. A parità di apertura del rubinetto, quando il tubo è più stretto, l’acqua uscirà con maggior pressione. Allo stesso modo funziona l’ipertensione. Proprio per questo è necessario rilassare le pareti arteriose.

vaso sanguigno con e senza ipertensione

vaso sanguigno con e senza ipertensione

 

Cosa succede se aumenta la pressione arteriosa?

Ogni volta che la pressione aumenta le arterie soffrono e se ciò si verifica troppo spesso, aumenta il rischio di ictus.

 

Come curare l’Ipertensione

Il termine “curare” per l’ipertensione, non è proprio quello adatto. L’ipertensione, una volta che si manifesta, non scompare e ci accompagnerà per tutta la vita.

Quello che si può fare è tenerla sotto controllo, utilizzando tutti i mezzi possibili per restare nel range ottimale che, come detto in precedenza è pari a 120/80 mmHg, o per lo meno, al di sotto dei valori considerati a rischio (140/90 mmHg).

Per farlo esistono diversi rimedi.

 

Rimedi per l’ipertensione

A prescindere da tutto, è necessario migliorare il proprio stile di vita a cominciare dall’alimentazione. Utilizzare meno sale e ridurre al minimo il consumo di caffè può essere un buon inizio. Anche evitare cibi composti da un’elevata percentuale di grassi saturi aiuta senz’altro.

Alcuni studi indicano anche alimenti che aiutano nel combattere l’ipertensione arteriosa. Tra questi troviamo latticini a basso contenuto di grassi, semi di lino, melograni, barbabietole e cioccolato fondente. Ovviamente, tutto deve avere una misura…

Se normalmente si ha uno stile di vita sedentario, può aiutare cambiarlo, iniziando a fare un po’ di attività fisica.

Inoltre vizi come fumo e alcool possono portare a complicanze che aumentano il pericolo di morte a causa di trombosi.

Infine c’è la medicina che spesso è l’unica soluzione per abbassare la pressione. Le moderne cure sono molto meno impattanti rispetto al passato, sia sul fisico che su altri aspetti tanto cari, come nell’uomo può essere la sessualità.

Il principio attivo utilizzato nelle pastiglie è spesso l’olmesartan, che agisce rilassando le pareti delle arterie, favorendo così un deflusso del sangue regolare. Molti medicinali poi aggiungono all’olmesartan l’idroclorotiazide, che agisce come diuretico, ovvero  provoca l’eliminazione di acqua e sali in eccesso attraverso l’urina.

Non bisogna avere timore di curare l’ipertensione arteriosa con medicinali appropriati perché è dimostrato che se l’età media dell’uomo è aumentata, è anche merito della diminuzione di morti conseguenti all’ipertensione arteriosa.

Una volta diagnosticata l’ipertensione, è necessario sottoporsi periodicamente ad accertamenti per verificare di averla sempre sotto controllo. Sarà il medico di famiglia a prescriverli con la periodicità giusta per il proprio caso, o ancora meglio, il proprio cardiologo di fiducia.

Articolo redatto con la supervisione del Dottor Stefano De Angelis, Cardiologo del Poliambulatorio Latina Physiofit.

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